3 MARZO 1752 - LITE E SCANDALO ATTORNO A UN BANCO PADRONALE

Nel volume di Carlo Cerioni e Mario Monina, Falconara negli anni di Napoleone. Notizie dell'archivio della vicarìa foranea di S. Maria delle Grazie , a p. 150, troviamo questa curiosa “spigolatura”, che qui trascriviamo, utilizzando le parole stesse del curatore Don Mario Monina..

L'atto che segue è una denuncia scritta dal sig. Antonio di Domenico Marchetti, indirizzata direttamente al Vicario Generale di Ancona, Monsignor Giuliani, in cui il signor Marchetti si lamenta dell'arroganza delle sei figlie di un certo signor Ricciotti, con cui aveva in “jus” un banco padronale in chiesa.

Le sei sorelle, eredi del “banco padronale”, evidentemente volevano usarlo tutte e sei contemporaneamente.

“… Dom[enic]co Marchetti … la suplica rimediare all'inconveniente disordine che nasce tra il medesimo e tra la famiglia del q[onda]m Matteo Ricciotti a cagione del banco in q[ue]sta Chiesa Parocchiale commune fra le medesime Parti e perché sei sorelle del sud[detto] Matteo sono state maritate pretendono haver luogo nel sud[detto] banco come infatti vogliono il d[ett]o luogo fuori d'ogni raggione con scandoli e disturbo del popolo radunato in Chiesa. Per ciò per levar ogni disordine il med[edesi]mo con tutto l'ossequio ricorre a piedi di vs Ill[ustrissim]a affine voglia degnarsi porre pronto rimedio …

Così è Pier Dom[eni]co Marini Pieu[an]o ”

Evidentemente troppe persone per un banco solo e il Vicario Generale demanda al Vicario Foraneo di Falconara il compito pensiamo difficile, di chiamare le parti e di comporre la vertenza.